Olio tunisino senza dazi: ma è davvero un pericolo?

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La notizia che sta facendo discutere tutta Italia in questi giorni, è che l’Unione Europea ha tolto il dazio dall’olio di importazione tunisino. Le associazioni degli agricoltori, Coldiretti in primis ha detto che l’arrivo di questo tipo di olio metterà a rischio la ripresa dell’olivicoltura nazionale aumentando il rischio di frodi.

Eppure, i punti di vista non sono univoci.

Luigi Caricato, nel suo blog olivomatto.it, cita alcuni numeri interessanti, che vi vogliamo riportare. Innanzitutto in Italia si consumano 600 mila tonnellate di olio e se ne esportano 400 mila. Peccato che la produzione si fermi a circa 350 mila tonnellate. Ne mancano davvero tante all’appello, che vengono coperte con gli oli di esportazione comunitari. A sentirsi minacciati, secondo Caricato, dovrebbero essere i Greci e gli Spagnoli, non gli italiani.

Nel nostro Paese esistono differenti produzioni di olio: ci sono i piccoli produttori e i grandi marchi che comprano olio in tutta Europa, lo miscelano e lo rivendono sotto etichette famose. Ovviamente entrambi gli aspetti della produzione di olio generano indotto e lavoro nel nostro Paese.

E noi del Frantoio Torresi, cosa pensiamo effettivamente di questa scelta?

Senza dubbio non ne siamo spaventati: perché si tratta di un’occasione importante che aiuta il consumatore a capire non solo cosa mangia, ma cosa desidera mangiare.

Ora può decidere se acquistare una miscela di olii di origine extracomunitaria o un extravergine italiano. Può optare per un olio marchigiano o uno pugliese o uno siciliano. Può acquistare un blend di olive maceratesi o un monovarietale ascolano.

Non cambia solo il cosa, ma ormai è cambiato anche il come: il consumatore può acquistare ovunque. Su internet o al supermarket, dal produttore o dal negozio di fiducia, dall’amico o dal parente.

Sta a lui scegliere cosa acquistare.

Ma sta a noi fare in modo che il nostro cliente abbia tutte le informazioni e gli strumenti possibili non solo per scegliere ma anche per riuscire a cogliere ed apprezzare le differenze.

Sta a noi fare di tutto, affinchè anche domani, ci sia la possibilità da parte del consumatore di scoprire che dietro al profumo ed al sapore di un olio extravergine di oliva di qualità c’è una Storia, un Mestiere, una Comunità, un Territorio.

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