Il nostro mondo è un intrico di contraddizioni. Gran parte della popolazione (e anche sempre più italiani) non si nutrono a sufficienza. Eppure le discariche sono piene di cibo che avrebbe potuto essere ancora mangiato.
Di cibo che potrebbe cambiare la vita di chi è rimasto senza lavoro, dei pensionati che sopravvivono con 500 euro al mese. Ma lo spreco non è solo appunto uno spreco: è anche un costo, che pesa ogni anno per 1.000 miliardi di dollari che salgono a 2.600 miliardi se si considerano le spese nascosti legati all’acqua e all’impatto ambientale. Molti paesi del mondo si stanno attivando perché lo spreco alimentare non sia più solo una brutta abitudine, ma un reato.
Ma la prima attenzione deve nascere nelle nostre case: quanti avanzi vengono buttati, quanti cibi semplicemente dimenticati in frigo e poi riconsiderati solo quando ormai non possono più essere mangiati?
Ora però la tecnologia sembra venire incontro allo spreco più ampio, quello dei negozi: sono infatti state create delle App per segnalare ai centri di raccolta di cibo, i punti vendita che hanno pane e generi deperibili invenduti, oppure ci sono idee lanciate da Slowfood con un app che mostra la possibilità di preparare tantissime ricette con gli avanzi.
Insomma: basta spreco. Ricordate che quello che e superfluo per noi, può davvero fare la differenza per altri!