Quando un turista straniero ha modo di conoscere l’olio extravergine italiano, ne rimane letteralmente stregato. Non lo diciamo per sentito dire, ma lo viviamo ogni giorno nel nostro frantoio. Il suo aroma, il suo gusto, illuminano lo sguardo di chi non ha mai assaggiato nulla di simile. Ovviamente parliamo dell’olio buono, perché di oli scadenti è pieno il mondo, di quegli oli che costano così poco che ti chiedi quale tipo di lavorazione possano avere alle spalle…o magari di olii come quello di colza, che da un po’ di tempo in Gran Bretagna cercano di spacciare per migliore dell’extravergine.
Il problema è che spesso gli stranieri sono abituati a confrontarsi con stili comunicativi diversi dai nostri, e magari ad aspettarsi la classica tabella nutrizionale ormai presente in tutti gli alimenti, che invece per adesso è presente sulle bottiglie su base volontaria. Dal 2016 però sarà obbligatorio invece metterla per far conoscere al consumatore la composizione dei grassi. Secondo alcuni esperti del settore, comunicare in questo modo le proprietà dell’olio significherà poterlo far apprezzare ancora di più dai consumatori di tutto il mondo.
Resta il fatto che il gusto speciale dell’olio extravergine unito alla bellezza del nostro territorio rappresentano una sirena irresistibile per i tanti ospiti stranieri che ogni anno vengono a scoprire questa affasciante porzione d’Italia.