L’orgoglio (e la fatica) di essere donne

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Siamo andati incontro a questo 8 marzo 2015 meditando sulle parole del discorso del capo dello Stato. Infatti il presidente Mattarella, senza tanti giri di parole, ha ringraziato tutte le donne italiane per il loro lavoro. Senza le donne, ha detto, l’Italia sarebbe più povera e più ingiusta. Una locuzione semplice, ma di grande impatto e che fotografa alla perfezione una situazione sempre più difficile.

Le donne sono diventate, nel corso degli anni, la “valvola di sfogo” di un gigantesco cortocircuito sociale, causato da un pessima organizzazione del welfare che ci portiamo dietro da decenni.

Impossibile sarebbe rinunciare alla professionalità delle donne nei luoghi di studio e di lavoro. Allo stesso tempo però sulle loro spalle grava il tempo familiare, la crescita dei figli, l’accudimento degli anziani e dei disabili, la quadratura dell’economia familiare: per questo però il loro stipendio è spesso più leggero. È come un cane che si morde la coda: le donne, costrette a lavorare di più da uno Stato che non è in grado di affiancarle in maniera convinte, si ritrovano poi penalizzate sui posti di lavoro, dove spesso l’arrivo di un figlio chiude ogni possibilità di carriera.

Eppure le donne sono il cuore di tante iniziative, e noi del Frantoio Torresi lo sappiamo bene. Nonna Giuseppina è sempre stata accanto a nonno Nello, fin dall’anno della fondazione del Frantoio Torresi, nel 1965. Non era semplice portare avanti un’attività così impegnativa eppure lei è sempre stata presente, nonostante 3 bambine piccole, la casa e il lavoro da sarta che conduceva insieme a quello al frantoio.

Dopo 50, mentre purtroppo Nello è venuto a mancare, lei è letteralmente l’anima e lo spirito del Frantoio. Conosce alla perfezione tutti i clienti, e quando li incontra il tempo del lavoro s’intreccia a quello dei ricordi, nella sua postazione dove il separatore riempie d’olio i contenitori.

Anche Fausta, la figlia maggiore, che dal 2001 gestisce ufficialmente il Frantoio Torresi ha conosciuto presto il lavoro in questo ambito, perché già a 14 anni si occupava del registro della contabilità per il padre e nel corso degli anni si è ritagliata un ruolo complesso e allo stesso tempo fondamentale. Infatti è lei che gestisce gli appuntamenti e la programmazione della molitura per i clienti, cosa spesso complessa, quando si tratta di 20 o 30 clienti al giorno. Sorella maggiore, madre di 3 figli, anche nel suo caso il ruolo  (al frantoio e in famiglia) è sempre stato fondamentale.

Un Frantoio Torresi senza il cuore femminile che lo anima da 50 anni, non sarebbe certo lo stesso che possiamo vantare oggi. Quindi, pensando a quanto sono state (e saranno importanti) le figure di Giuseppina e Fausta nel nostro lavoro, vogliamo cogliere l’occasione non per fare gli auguri alle donne, ma per dire loro di non arrendersi mai. Anche quando le loro capacità non vengono riconosciute, anche quando la stanchezza sembra avere meglio: per rendere davvero questa Italia più ricca e più giusta.

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