Secondo la leggenda, la nascita dell’ulivo è legata a filo doppio alla Dea Atena, saggia e guerriera della mitologia greca.
Ma facciamo un passo indietro: tutto iniziò quando Zeus era ancora sposato con Metis, che era incinta del loro primo figlio. Al padre degli dei fu predetto che un figlio di Metis lo avrebbe detronizzato e lui, per non correre rischi la ingoiò (non fatevi spaventare, sono leggende).
Un giorno, colpito da un forte mal di testa, e grazie ad un colpo poderoso del martello di Efesto, dalla sua fronte uscì del vapore, e all’interno di esso c’era la meravigliosa Atena, abbigliata con la sua armatura lucente e con gli splendidi occhi scintillanti (Glaucopis è un suo epiteto), personificazione della saggezza del guerriero, che si contrappone a Ares, il dio sanguinario.
Atena, dea accorta e intelligente, insegnò ad esempio a tessere alle donne, e un giorno chiese al padre una terra che fosse sua, dove insomma gli uomini potessero adorarla. Giove le promise l’Attica, regione della Grecia, che però l’aveva promesso anche a Poseidone. Allora ci fu una gara: chi avesse fatto il più bel regalo al Padre degli Dei avrebbe ottenuto l’Attica.
Poseidone colpì la terra e ne uscì un cavallo, specie fino ad allora sconosciuta: e fu un grandissimo aiuto per l’uomo. Venne poi il turno di Athena, che colpì la terra e fece crescere un ulivo: e allora non ci fu dubbi su chi avesse vinto.
Perché l’albero dell’ulivo, con i suoi frutti preziosi, è da millenni alimento fondamentale nella vita dell’uomo.
C’è un però: secondo la leggenda infatti l’albero era alto, grande e forte come una quercia. Ma allora cosa l’ha fatto diventare torto e nodoso?
Lo scopriremo nella prossima puntata della nostra storia dell’ulivo.
Un grazie a Darietto per la bella illustrazione: la sua Athena è davvero splendida!